Uomo politico italiano. Economista ed esperto in problematiche finanziarie, fu
eletto deputato per la Democrazia Cristiana alla Costituente e ininterrottamente
alla Camera fino al 1968, quando entrò al Senato. Fu membro dei vari
Governi presieduti da De Gasperi come reggente di dicasteri economici (prima
quello delle Finanze, poi del Tesoro e del Bilancio), perseguendo un indirizzo
di moderato liberismo in seguito noto come
linea P. Dopo le elezioni del
giugno 1953, fu presidente di un Governo monocolore democristiano, trattenendo
per sé la delega al Bilancio e agli Esteri. In seguito fu presidente
della CECA e nel maggio 1957 tornò al ministero degli Esteri, come
vicepresidente del Consiglio nel monocolore presieduto da A. Zoli.
Ricoprì ancora incarichi ministeriali: sempre agli Esteri nel 1958-59,
con il Governo Segni, e nel 1960, con il terzo gabinetto Fanfani, al Bilancio.
Contrario alla scelta politica del centro-sinistra, rimase escluso da incarichi
governativi fino al 1972, quando fu chiamato, anche in virtù della sua
caratterizzazione di esponente del precedente centrismo, a far parte del Governo
di centro-destra presieduto da G. Andreotti (Valdengo, Biella 1902 - Roma
1981).